domenica 6 gennaio 2008

VELE NEL VENTO

Alla fine dell'anno, quando aspettavo spiando dalla finestra che arrivava Babbo Natale o quando più impaurito dormivo sapendo che arrivava questa nonnetta chiamata Befana, scrivevo che ero stato buono, che avevo fatto i compiti, che non avevo fatto arrabbiare mamma e papà... Cose del passato, su quei fogli, giorni trascorsi e alle spalle, ma che nella mente di un bambino un po' ingenuo erano il trampolino per far saltare questi buffi personaggi nella mia stanza.

Poi diventi grande, e allora non guardi più indietro, gli ultimi giorni dell'anno, ma avanti nell'anno che inizia, e ti immagini crescere, cambiare, o semplicemente trovare un'equilibrio che possa lasciarti tranquillo. Come al circo, quando l'acrobata si ferma in equilibrio perfetto, e può togliere il cappello, guardare in giù, persino salutare chi lo applaude e lo guarda...

Come una nave, allora, nel mare di fronte; con il tempo che cambia e cambierà, con il sole e la nebbia e la pioggia e perchè no, la neve; come una nave che apre le vele e poi deve chiuderle quando è bufera per poi avere la forza e il coraggio di riaprirle appena schiarisce, perchè è così che la nave va avanti. Incontrando vite, condividendo vite, sorridendo guardando l'orizzonte.
Non si stancherà mai, il marinaio, di navigare, mai, fino al porto d'arrivo. Provando a seguire le correnti dei venti, ma stando pronto a remare più forte se la rotta giusta è quella che in quel momento ha meno vento, stando pronto anche ad andare controcorrente, se quella è la strada.
Buon viaggio nave e buon viaggio marinaio che guardi l'orizzonte dalla nave, perchè in fondo, dovete arrivare allo stesso porto.

E buon viaggio alle navi che navigano in questo mare grande, difficile ma meraviglioso, perchè ci possa incontare nello stesso vento, o al massimo nel porto d'arrivo.

Peppe

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