Due considerazioni.
La prima riguarda la musica, o almeno una mia teoria sulla musica. Credo che il primo controcanto sia nato in realtà da un errore; cioè, mi immagino qualcuno che per un attimo di follia o di genialità ad un certo punto ha pensato di staccarsi dalla voce dominante di un canto e di farne una altrettanto bella, ma diversa. Che non stonasse, ma che non fosse uguale al resto. Un controcanto, appunto.
Che poi, da quell'errore, qualcun'altro abbia pensato che in fondo era una sfaccettatura persino bella, un controcanto, una seconda voce, e allora via...
La seconda considerazione riguarda la televisione. Non credo in chi critica una trasmissione o un programma senza averlo guardato almeno una volta. Un filosofo della comunicazione disse che ignorare l'esistenza di qualcosa nega anche il diritto di poterne esprimere un giudizio in merito; credo avesse ragione.
Per questo, ho guardato una puntata dell'Isola dei Famosi. No, non stasera, non spreco la prima serata di un lunedì qualunque, non esageriamo. Ma l'ho guardata, la settimana scorsa, registrata.
E allora, mi permetto di essere una voce fuori dal coro, una specie di controcanto, certo che non sia una voce poi così stonata.
Se incontrassi gli autori del programma, direi loro che trovo semplicemente IMMORALE e profondamente INGIUSTO creare in modo meccanico la difficoltà a trovare cibo e acqua, il dover superare delle prove per ottenere dell'altro cibo, ed una capanna scomodissima su un'isola sperduta. Forse non sanno che c'è un'isola dove tutto questo succede davvero. Beh, non proprio un'isola, diciamo che è un po' più grande... lo chiamano continente, precisamente Africa. Bene, direi loro che lì ci sono bambini, donne, uomini (non famosi, s'intende...) che non arriveranno a domani perchè non supereranno la prova di oggi, perchè non hanno davvero cibo, acqua, o perchè qualche animale strano li punge mentre stanno dormendo in una capanna... INGIUSTO e IMMORALE è ogni secondo di un programma che gioca con la fame e con la sete fino a quando ci sarà anche un solo bambino che morirà per questo...
Se incontrassi i concorrenti, di questa o di altre edizioni, gli direi semplicemente che trovo RIDICOLO - ed anche un po' vergognoso - vendersi (per cifre a cinque zeri, ovviamente) davanti alle telecamere in ogni istante e per dei mesi solo per recuperare un po' di notorietà o presunta tale, con la famosa legge che più si sta davanti ad una telecamera, più la gente ti conosce. Forse li trovo ridicoli perchè davanti ad una telecamera io non ci posso stare, o forse, semplicemente, perchè alla quantità preferisco la qualità...
Se incontrassi chi conduce, le direi che ci va tanta CAPACITA' a far sembrare serio un gioco che - per i motivi di prima - considero imbecille. Che ci va una discreta dose di coraggio a far sembrare opinionisti seri e preparati personaggi che sono diventati famosi per non conoscere l'italiano o per indossare vestiti mai più lunghi di trenta centimetri... Chissà perchè, ho avuto la fortuna di ascoltare domenica il racconto di una suora (sconosciuta), tornata dall'Africa dopo 26 anni. Lei sì, che ne sa di economia, di politica, di geografia, lei sì che mi sembrava una persona per la quale valesse la pena ascoltarne le opinioni...
Se incontrassi chi non si perde una puntata dell'Isola dei Famosi (ma l'elenco dei programmi potrebbe essere molto più lungo), gli direi che è TRISTE appassionarsi nel guardare le vite altrui, semplicemente perchè è molto più saggio chi prova a vivere al meglio al propria, di vita. "Per quanto voi vi sentiate assolti, siete comunque coinvolti...", direbbe il buon Fabrizio De Andrè.
Finisco, con un'ultima considerazione: che sono fiero di essere una voce fuori dal coro, che sono anche un po' orgoglioso di avere perso tempo a registrare e guardare le splendide avventure dei personaggi dell'Isola dei Famosi per una sera.
Qualcuno mi spieghi perchè non dovrei essere offeso, indignato ed anche un po' incazzato nel guardare alle 20.48 un servizio che riassume la disperazione di un milione e mezzo di sfollati in Congo (si trova nell'Isola grande di cui parlavo all'inizio, quella dei non famosi...), che muoiono per la fame e la sete e venti minuti dopo dodici cretini che piangono perchè hanno fame e dormono male o perchè gli manca chi è a casa, in un isola che proprio deserta non mi sembra, con un numero di cretini molto maggiore di persone che, sedute comodamente sul divano, seguono tutto questo con molta più attenzione di come hanno seguito il telegiornale di venti minuti prima.
Se c'è qualcuno tra chi ha scritto questo format così carico di ingiustizia, tra chi lo presenta, tra chi lo commenta, tra chi partecipa e tra chi lo guarda che pensa che io abbia torto o che questo sia solo moralismo, provi pure a convincermi e a spiegarmi perchè. Io, ascolto.
Peppe
La prima riguarda la musica, o almeno una mia teoria sulla musica. Credo che il primo controcanto sia nato in realtà da un errore; cioè, mi immagino qualcuno che per un attimo di follia o di genialità ad un certo punto ha pensato di staccarsi dalla voce dominante di un canto e di farne una altrettanto bella, ma diversa. Che non stonasse, ma che non fosse uguale al resto. Un controcanto, appunto.
Che poi, da quell'errore, qualcun'altro abbia pensato che in fondo era una sfaccettatura persino bella, un controcanto, una seconda voce, e allora via...
La seconda considerazione riguarda la televisione. Non credo in chi critica una trasmissione o un programma senza averlo guardato almeno una volta. Un filosofo della comunicazione disse che ignorare l'esistenza di qualcosa nega anche il diritto di poterne esprimere un giudizio in merito; credo avesse ragione.
Per questo, ho guardato una puntata dell'Isola dei Famosi. No, non stasera, non spreco la prima serata di un lunedì qualunque, non esageriamo. Ma l'ho guardata, la settimana scorsa, registrata.
E allora, mi permetto di essere una voce fuori dal coro, una specie di controcanto, certo che non sia una voce poi così stonata.
Se incontrassi gli autori del programma, direi loro che trovo semplicemente IMMORALE e profondamente INGIUSTO creare in modo meccanico la difficoltà a trovare cibo e acqua, il dover superare delle prove per ottenere dell'altro cibo, ed una capanna scomodissima su un'isola sperduta. Forse non sanno che c'è un'isola dove tutto questo succede davvero. Beh, non proprio un'isola, diciamo che è un po' più grande... lo chiamano continente, precisamente Africa. Bene, direi loro che lì ci sono bambini, donne, uomini (non famosi, s'intende...) che non arriveranno a domani perchè non supereranno la prova di oggi, perchè non hanno davvero cibo, acqua, o perchè qualche animale strano li punge mentre stanno dormendo in una capanna... INGIUSTO e IMMORALE è ogni secondo di un programma che gioca con la fame e con la sete fino a quando ci sarà anche un solo bambino che morirà per questo...
Se incontrassi i concorrenti, di questa o di altre edizioni, gli direi semplicemente che trovo RIDICOLO - ed anche un po' vergognoso - vendersi (per cifre a cinque zeri, ovviamente) davanti alle telecamere in ogni istante e per dei mesi solo per recuperare un po' di notorietà o presunta tale, con la famosa legge che più si sta davanti ad una telecamera, più la gente ti conosce. Forse li trovo ridicoli perchè davanti ad una telecamera io non ci posso stare, o forse, semplicemente, perchè alla quantità preferisco la qualità...
Se incontrassi chi conduce, le direi che ci va tanta CAPACITA' a far sembrare serio un gioco che - per i motivi di prima - considero imbecille. Che ci va una discreta dose di coraggio a far sembrare opinionisti seri e preparati personaggi che sono diventati famosi per non conoscere l'italiano o per indossare vestiti mai più lunghi di trenta centimetri... Chissà perchè, ho avuto la fortuna di ascoltare domenica il racconto di una suora (sconosciuta), tornata dall'Africa dopo 26 anni. Lei sì, che ne sa di economia, di politica, di geografia, lei sì che mi sembrava una persona per la quale valesse la pena ascoltarne le opinioni...
Se incontrassi chi non si perde una puntata dell'Isola dei Famosi (ma l'elenco dei programmi potrebbe essere molto più lungo), gli direi che è TRISTE appassionarsi nel guardare le vite altrui, semplicemente perchè è molto più saggio chi prova a vivere al meglio al propria, di vita. "Per quanto voi vi sentiate assolti, siete comunque coinvolti...", direbbe il buon Fabrizio De Andrè.
Finisco, con un'ultima considerazione: che sono fiero di essere una voce fuori dal coro, che sono anche un po' orgoglioso di avere perso tempo a registrare e guardare le splendide avventure dei personaggi dell'Isola dei Famosi per una sera.
Qualcuno mi spieghi perchè non dovrei essere offeso, indignato ed anche un po' incazzato nel guardare alle 20.48 un servizio che riassume la disperazione di un milione e mezzo di sfollati in Congo (si trova nell'Isola grande di cui parlavo all'inizio, quella dei non famosi...), che muoiono per la fame e la sete e venti minuti dopo dodici cretini che piangono perchè hanno fame e dormono male o perchè gli manca chi è a casa, in un isola che proprio deserta non mi sembra, con un numero di cretini molto maggiore di persone che, sedute comodamente sul divano, seguono tutto questo con molta più attenzione di come hanno seguito il telegiornale di venti minuti prima.
Se c'è qualcuno tra chi ha scritto questo format così carico di ingiustizia, tra chi lo presenta, tra chi lo commenta, tra chi partecipa e tra chi lo guarda che pensa che io abbia torto o che questo sia solo moralismo, provi pure a convincermi e a spiegarmi perchè. Io, ascolto.
Peppe
1 commento:
sei un grande, semplicemente.
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