Sei disoccupato, quindi fai fatica ad arrivare alla fine del mese, o almeno più di chi lavora e si arrangia.
Stai camminando, in uno di quei percorsi in cui cammini guardandoti intorno, in una città che in fondo ti pare quasi essere estranea a quello che sei, che ti considera estraneo per quello che non fai.
E abiti in un Paese dove ti insegnano, a partire dagli scalini più in alto, che se puoi guadagnare senza fare nulla o comunque facendo poco, beh, ecco, non ci devi pensare due volte.
Poi, in questo vagare per Torino senza una meta precisa, siccome niente capita per caso, ti trovi a buttare l'occhio su un bancomat, una di quelle cose dove un giorno magari sogni di andare a ritirare dei soldi, i TUOI soldi. E caspita, ci sono davvero...
Li prendi, li conti, sono 200 Euro.
E qui, la stragrande maggioranza sarebbe andata via portandoli con sé, perchè in fondo non è un furto, questo. Perchè se non li prendo poi li prende qualcun altro. Perchè ormai, chi li ha dimenticati li ha dimenticati.
E invece no, perchè quel vagare senza meta ora una meta ce l'ha, e allora li porti dai carabinieri, e gli racconti che li hai trovati e dove, e come.... e loro vanno in banca, e spiegano e dicono come, dove, e chi... E alla fine, i soldi tornano al proprietario.
Ti ammiro un sacco, disoccupato senza nome, perchè è apprentemente stupido quello che hai fatto, un po' come tenerti il tuo viaggio su un carretto trainato dagli asini rifiutando un passaggio in macchina. Ti ammiro un sacco perchè dietro questo gesto si nasconde un amore profondo per le cose che hai, un rispetto per le cose degli altri anche se gli altri non hanno un nome, una lealtà ed un'onestà che mi insegna tanto.
Dignità.
E' questa che sacrifichiamo spesso, in nome d'altro che poi passa veloce.
Ti ammiro un sacco, e ti auguro un buon viaggio, a te che se cammini così potrai tenere sempre lo sguardo alto, e al tuo carretto.
Che ti porti lontano.
Lontano.
Peppe
Stai camminando, in uno di quei percorsi in cui cammini guardandoti intorno, in una città che in fondo ti pare quasi essere estranea a quello che sei, che ti considera estraneo per quello che non fai.
E abiti in un Paese dove ti insegnano, a partire dagli scalini più in alto, che se puoi guadagnare senza fare nulla o comunque facendo poco, beh, ecco, non ci devi pensare due volte.
Poi, in questo vagare per Torino senza una meta precisa, siccome niente capita per caso, ti trovi a buttare l'occhio su un bancomat, una di quelle cose dove un giorno magari sogni di andare a ritirare dei soldi, i TUOI soldi. E caspita, ci sono davvero...
Li prendi, li conti, sono 200 Euro.
E qui, la stragrande maggioranza sarebbe andata via portandoli con sé, perchè in fondo non è un furto, questo. Perchè se non li prendo poi li prende qualcun altro. Perchè ormai, chi li ha dimenticati li ha dimenticati.
E invece no, perchè quel vagare senza meta ora una meta ce l'ha, e allora li porti dai carabinieri, e gli racconti che li hai trovati e dove, e come.... e loro vanno in banca, e spiegano e dicono come, dove, e chi... E alla fine, i soldi tornano al proprietario.
Ti ammiro un sacco, disoccupato senza nome, perchè è apprentemente stupido quello che hai fatto, un po' come tenerti il tuo viaggio su un carretto trainato dagli asini rifiutando un passaggio in macchina. Ti ammiro un sacco perchè dietro questo gesto si nasconde un amore profondo per le cose che hai, un rispetto per le cose degli altri anche se gli altri non hanno un nome, una lealtà ed un'onestà che mi insegna tanto.
Dignità.
E' questa che sacrifichiamo spesso, in nome d'altro che poi passa veloce.
Ti ammiro un sacco, e ti auguro un buon viaggio, a te che se cammini così potrai tenere sempre lo sguardo alto, e al tuo carretto.
Che ti porti lontano.
Lontano.
Peppe
2 commenti:
te sei nato con la penna in mano!
ho scoperto oggi il tuo blog, capiterò spesso da queste parti!
Un saluto
Marco
addirittura!!!!!
grazie del complimento, passa a trovare quando vuoi!
Peppe
:-)
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