mercoledì 5 marzo 2008

MUSICA. COLORI.


Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano.
I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti.
Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita e' la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito.
Questo a me piace.
Questo lo si può vivere.
Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa e' la verità, che non finiscono mai e quella tastiera e' infinita...
Se quella tastiera e' infinita, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare.
Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello e' il pianoforte su cui suona Dio...”

A. Baricco (novecento)


Avevo dieci o undici anni quando capii la bellezza di un pianoforte. Ricordo che dopo i compiti, d'inverno, non si giocava in cortile con gli altri bambini del condominio di Torino dove abitavo, e allora ci si aggiustava a casa con mio fratello: Playmobil, macchinine che facevano inseguimenti spietati dove alla fine poi vincevano sempre i buoni che guidavano le macchine della Polizia, soldatini, il Sega Master System, che sembrava la tecnologia insuperabile, qualche gioco di società con mia mamma, tipo Sapientino, quando non aveva troppo da fare.

Fino a quando non mi regalarono una piccola tastiera Bontempi, una di quelle che andavano con sei pile grandi e che consumava più della benzina di una macchina in proporzione.
E così, Fra' Martino, le note di Per Elisa...
Sulle note bianche, quelle “facili”, che corrispondono alle sette note.
Poi questa cosa della mia pianola è diventata una passione, e ho consumato quantità industriali di pile fino al giorno in cui mio papà ha deciso di comprare una piccola tastiera. Piccola, ma comunque più grande della pianola.
Sulla pianola non potevi schiacciare insieme due tasti. Ma sulla piccola tastiera sì...
Avevo quindici anni quando imparai i primi accordi. Do+mi+sol=accordo di do, eccetera... un bel po' di tempo, davanti alla tastiera, non più solo l'inverno, a scoprire che belli i suoni che puoi creare e sentire nello stesso momento. Infine, i tasti neri, quelli che da soli producono suoni quasi innaturali e che all'inizio non sopportavo perché non li conoscevo e per me non volevano dire nulla, ma che con gli altri... beh, la musica.

Oggi ho la mia tastiera, 88 tasti che conosco, tasti neri che non fanno più paura e tasti bianchi che so a memoria... così, per divertirmi con gli amici quando ne ho voglia, per suonare quando capita, per scrivere canzoni e musiche, ogni tanto.

Suonare è una delle cose che mi stupisce sempre. Quando suoni concentrato perché non puoi permetterti di pensare ad altro, è un po' come quando stai per tirare un rigore. Ogni piccolo passo è importante, come è importante non sbagliare l'ultimo passo.

I tasti sono 88, ma la musica, infinita.

Curioso che sia andata così anche oltre la piccola pianola. Prima passi semplici, poi complicati, poi insieme ad altri e allora che bello... Ci sono anche i tasti neri, guarda caso, gli altri, i diversi.

Io sono io, ma la musica, infinita...


Peps

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci fu un tempo in cui suonare e cantare mi faceva stare davvero bene.
Poi, conobbi un bambino che cantava Eminem.

Ma un giorno, smise di cantare, e da allora la musica non mi mette più allegria.
Questo post mi ha riportato indietro, nel tempo, a quando ero un po'meno Comicomix di adesso.
Con un pizzico di nostalgia.
Ciao

tangalor ha detto...

Il pianoforte è spettacolare. Non lo so suonare anche se mi piacerebbe molto... la musica è davvero un grande dono... :)

Anonimo ha detto...

Ricordo anche io il giorno in cui presi in mano la mia prima tastiera.. ero grandina, dieci anni, e lo strumento non era neanche mio ma di mia sorella che però non lo amava troppo.. Io sì. Io amavo e invidiavo le stupide canzoncine che faceva con solo quei "tasti bianchi". Era magia. E così, di nascosto, ci provai anch'io. Pochi tasti, una tremenda cacofonia, un infinito amore.
Ancora oggi mi commuovo ogni volta che accendo la tastiera e mi lascio andare. Solo io, lei e la mia musica.
Complimenti per l'intervento, anche se ci sono finita per caso.. Non smettere mai di suonare, perchè nulla ti regalerà mai simili emozioni.

Anonimo ha detto...

ciao,peppe..sono valeria da modica (rg.) stavo cercando proprio un immagine di un pianoforte..ed ecco qua che mi trovo a leggere il tuo blog,le prime parole che hai scritte (da:il pianista sull'oceano) sono scritte sul mio cuore..io amo questo film ma soprattutto la storia..
è da 12 anni che studio pianoforte,e tutto è iniziato per sbaglio anzi per gioco..facevo finta di suonare sul tavolo..e da qui,a poco a poco,dalla tastiera invisibile sul tavolo sono passata alla pianola da 1 ottava e 1\2...fino alla tastiera dai 88 tasti..La musica è la mia compagna di vita,è la mia maestra e la mia guida..è bello vedere che in questo mondo siamo in tanti a pensare questo..
ciao,
valeria..