martedì 22 aprile 2008

QUELLI CHE NON SOPPORTANO LA PACE

Pubblico una lettera di Henry, l'amico, il compagno del viaggio nella sua terra, la guida nella cultura e nella vita di una terra così lontana nel nostro pianeta e così vicina alla nostra indifferenza.
Così, con le sue parole, senza modificare nulla. Come spunto di riflessione, dalla quale ciascuno trae le sue conclusioni.
Peppe

Carissimi amici, le notizie che giungono dal Burundi questi ultimi giorni non sono molto buone. Si parla di combattimenti avvenuti in 2 giorni, uno vicino a Bujumbura e l’altro a Bubanza. Dal 2006, non si erano sentiti combattimenti tra governo e FNL . Questo gruppo, pur avendo già firmati gli accordi di pace nel 2006, non è ancora stato integrato nelle forze regolare. I suoi uomini sono raggruppati nella Provincia di Bubanza, a Ovest del paese, dove sono supposti essere sotto la responsabilità e la custodia dei soldati dell'Unione africana. Ed è questa che deve vegliare al loro sostentamento. Solo che, a quanto si sente, questo non sempre viene garantito. E delle volte i ribelli devono andare a fare rifornimento tra la popolazione. E questo per un motivi principale: che il Governo non vuole accondiscendere alle loro richieste, perché tutto sommato, rimangono un gruppo molto piccolo e debole, e quindi il governo vorrebbe che la cosa finisca da sé. E per far sentire la loro voce, e per ricordare che sono ancora esistenti, ecco che ogni tanto fanno segno di vita, a rischio di essere definitivamente dimenticati.
Per molti, rimane il fatto che in Burundi, all’infuori di questi incidenti sporadici, non si deve pensare a un ritorno alla guerra. Piuttosto si lamenta un ritardo nel mettere in pratica le convenzioni firmate tra le parte belligerante.

E cosa dico io?

Io dico che c'è ancora molta gente che hanno paura della pace, per non essere smascherata, e quindi si nasconde dietro la guerra. Al loro gran dispiacere, oggi in Burundi si crede alla pace più che alla guerra. Per fortuna. Quella gente ci sarà sempre, vuole disturbare. Dico che quella gente non deve prendere il sopravvento sulle persone di buona volontà. Dico che il male non deve oscurare tutto il bene che si stia tentando di realizzare,con errori e sbagli. Dico che non dobbiamo avere paura di donare l’amore a chi proprio ne ha bisogno.

Carissimi amici, è mezzanotte passato quando ho finito di scrivere queste righe. Sappiatelo, vi voglio molto bene, che non potevo non avvisarvi della situazione dei vostri uomini che avete lasciato laggiù, ed è soprattutto mio dovere preparare quelli che verranno in Burundi quest’estate. Quella pace che abita in noi, vogliamo condividerla con chi non ce l’ha, o tenersela per noi?

Henry



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