venerdì 23 gennaio 2009

NUVOLE

Dove sono stato oggi per lavoro, il cielo era sereno.
Tornando verso casa, Torino era circondata di nuvole.
Ed ho pensato che oltre quelle nuvole, c'era lo stesso cielo sereno di qualche ora prima; solo, che non si vedeva.
Va così, che sulla vita di ciascuno di noi passano nuvole, che raffreddano subito l'aria, che fanno venire voglia di tornare indietro, che si trascinano un po' di malinconia. Sbagliato.
La strada che facciamo dev'essere come l'acqua in un fiume: non torna mai, indietro. Va avanti. Piano, ma avanti.
Domani ci sarà il sole, su Torino.
Perché le nuvole ci ricordano semplicemente di aspettarlo, il sole. Con calma.

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.

Fabrizio De Andrè



2 commenti:

Terry-Chan ha detto...

che bella sta poesia!

Lisa72 ha detto...

Ultimamente scrivi molto meno ma... ogni volta è bello leggerti, leggere la tua lettura della vita... e oggi Faber...

Un abbraccio, Lisa