venerdì 19 marzo 2010

"Tutti gli animali sono uguali. Ma alcuni, sono più uguali degli altri".

...e sarà piuttosto complicato, se e quando avrò un figlio, rispondere ad alcune domande.
Quando mi chiederà perchè il prof non lo ha fatto entrare ad un esame perchè è arrivato in ritardo, o quando mi dirà che non è partito con la sua classe per la gita scolastica, visto che ha perso il pulmann perchè non si è svegliato all'ora giusta, io gli dirò che è normale così.
Che è giusto così, che è, semplicemente, normale.
Gli dirò che i tempi da rispettare, gli orari, sono fatti per fare le cose in modo ordinato, e che rispettare i tempi, non è poi niente di più che rispettare il lavoro e fare le cose con serietà.
E se mi dovesse rispondere che è colpa della burocrazia, che però si può chiudere un occhio, che alla fine non è niente di così grave, che il mondo ce l'ha con lui, gli direi di farsi un esame di coscienza serio ed un confronto con sè stesso. Perchè non è sempre detto, che sia colpa degli altri.
E quando mi chiederà perchè bisogna lavorare, gli risponderò che è un dovere personale, civile, morale. Che è la base per costruire una famiglia onesta, che è una responsabilità che in qualche modo, anche in tempi difficili, devi cercare di incontrare.
Gli dirò che il lavoro è una delle attività più nobili che possiamo fare, nel suo concetto vero, perchè vuol dire mettere a disposizione della società in cui vivi i tuoi talenti e le tue capacità per il bene tuo e degli altri. Che il lavoro vero è diverso da persona a persona, ma che ogni lavoro onesto ha la sua dignità.
E se mi dovesse chiedere perchè alcuni lavorano tanto per una casa e per far vivere con serenità una famiglia, ed altri lavorano poco o non lavorano proprio guadagnando tanto (leggi: troppo), beh, io qui non saprei cosa rispondere.
Ogni tanto mi dico che una giustizia c'è, in qualche punto profondo della storia e dell'anima degli uomini. Non è qui e non è questa, sicuramente.
Perchè alla fine, è come nella fattoria degli animali di Orwell.
"Tutti gli animali sono uguali. Ma alcuni, sono più uguali degli altri".
Il problema, è che quelli che decidono, sono prorio quelli che si sentono più uguali degli altri.
E sono quelli ai quali, alla fine, della fattoria, non importa proprio nulla.

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