Adesso, non è che il problema è Silvio Berlusconi.
Perchè altrimenti, ahimè, la soluzione al problema sarebbe semplice, e vicina.
E allora cosa c'è?
C'è che è una classe politica che in questo ultimo ventennio ha occupato banchi di destra e di sinistra pur essendo nella gran parte dei casi non preparata, senza essere pronta, raccomandata e, quindi, incapace nella pratica a gestire la quotidianità di un Paese complesso come il nostro.
C'è che giorno dopo giorno, incapacità dopo incapacità, questi signori hanno lentamente ma inesorabilmente contribuito a non sviluppare, a non prevenire.
Capaci di promettere il futuro, ma incapaci di leggere il presente.
Capaci di commuoversi davanti alle telecamere dei salotti televisivi, ma incapaci di prevenire prima, nel silenzio e nell'umiltà di chi lavora giorno per giorno.
E così, ci si è fatti l'idea di voler "fare il politico" per guadagnare tanto.
Forse, abbiamo raggiunto il limite: servono molti meno politici, e molta più politica.
Serve una classe politica nuova, non rivoluzionaria ma nuova, diversa.
Non solo fatta di giovani, ma molto più giovane di questa.
Capace di leggere la società di oggi, l'economia di oggi.
Capace di ridare il valore di appartenenza, di comunità, di identità.
Capace di togliersi quei privilegi inutili e superflui che la distanziano e la fanno odiare dai cittadini.
Capace di comunicare ai cittadini, con la semplicità di chi dice soprattutto le cose essenziali.
Credibile. Semplicemente, credibile.
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