martedì 26 febbraio 2013

...IO NON C'ERO...

Mi piacerebbe pensare che non mi sia ancora svegliato.
Che non abitiamo in una nazione che ha avuto il coraggio di rivotare il vecchio presidente del consiglio costretto a dimettersi per manifesta incapacità, che il centro sinistra possa avere un leader che abbia meno di cinquant'anni che sappia riaccendere desideri e speranze, che l'antipolitica scompaia perchè non c'è bisogno di antipolitica se la politica viene pensata e concepita come un servizio ad una nazione, la propia nazione.
Mi piacerebbe pensare che tutti o quasi possano andare a votare, percependo questo gesto non tanto come un obbligo o come un dovere, ma come un diritto, del quale posso beneficiarne perchè abito in un paese libero.

Invece ci risvegliamo in un paese ingovernabile, che per ricreare il bipolarismo ha creato una maggioranza quasi esattamente divisa in tre. Con un parlamento debole, perchè ingovernabile.
Con gente che è lì da trent'anni e rappresenta l'icona di un fallimento e gente che è lì da un giorno e dice che tutto va azzerato e buttato via. Che non è poi un'idea così nuova, si diceva già nel 1921.
Con un'Europa che ci guarda e pensa che se qui da noi c'è qualcuno che dice che l'Italia starebbe meglio fuori dall'Europa, forse anche l'Europa starebbe meglio senza di noi.
Con l'ipotesi di tornare a votare, ma con una legge che non sposterebbe nulla o un'altra ipotesi di unire destra e sinistra per governare, scontentando di fatto tutti gli elettori, tranne quelli di chi dice che tutto va distrutto e ricostruito.

E' un passaggio della storia difficile. Difficilissimo. Uno di quei momenti in cui viene voglia di dire "io non c'ero". Il problema vero, è che i quattro che si contendono e si contenderanno accordi ed alleanze, sono lontanissimi dall'essere Politicial servizio di un bene comune.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Giuseppe, come va?
Alessandro