Sarà che un pezzo della mia tesi riguardava la Melevisione.
Sarà che ho sempre pensato che rappresentasse un modo di fare tv forse semplice, ma sano.
Sarà che è la fantasia, che ha da sempre cambiato in meglio il mondo. E sarà che la fantasia si sviluppa da bambini, perchè da grandi non c'è più tempo.
Sarà che credo che ci sia la tv spazzzatura (molta), ma anche nicchie di televisione sana.
Sarà che li ho visti a teatro stupire e affascinare i bambini.
Sarà per questo che, anche se ho 31 anni, oggi che hanno sbaraccato il Fantabosco della Melevisione è un giorno triste.
Sarà per motivi economici legittimi, sarà per motivi di audience giustificati. Ma fino a quando ci saranno programmi spazzatura e reality show buoni a sistemare qualche presentatore a contratto oppure qualche famoso dismesso, continuerò a sostenere che trovo vergognoso che la televisione pubblica, pagata anche con il mio, di canone obbligatorio, tolga un programma adatto ai bambini e realizzato in Italia.
Indipendentemente da cosa venga messo, al suo posto.
Una televisione che non offre niente che non sia un format straniero ai bambini è lo specchio di un paese che non offre possibilità ai giovani e lo stesso di uno stato che tende ad eguagliare tutti, ma verso il basso.
Probabilmente passerà nell'ombra, ma è un pezzo di storia di Torino e della televisione che scompare.
Stamattina la pioggia bagnava la scenografia buttata alla rinfusa nel cortile. Oggi pomeriggio, la prima nevicata, la copre definitivamente.
Nessun commento:
Posta un commento