“… ed era quello sguardo, che rese quel via vai insensato così particolare.
Quel guardare tipico che hanno i bambini quando guardano il mondo attorno a loro, senza la presunzione di un pregiudizio, nemmeno uno qualsiasi, verso gli altri e verso le cose, con la curiosità di chi scopre un lato del mondo inaspettato, strano, imprevisto.
Quel guardare tipico che hanno i bambini quando guardano il mondo attorno a loro, senza la presunzione di un pregiudizio, nemmeno uno qualsiasi, verso gli altri e verso le cose, con la curiosità di chi scopre un lato del mondo inaspettato, strano, imprevisto.
Con l’ingenuità di chi guarda e basta,
senza conoscere cosa sia la povertà e cosa la ricchezza,
cosa la fortuna e cosa la sfortuna, cosa sia vivere,
e cosa significa sopravvivere.
Ma ha senso, quello sguardo privo di significati apparenti,
Ma ha senso, quello sguardo privo di significati apparenti,
perché in uno sguardo veloce c’è pur sempre un’immagine
che ti si fissa nella memoria e che tornerà anni dopo perché lo so,
che tornerà, nella mente di quel bambino, quell’immagine,
e scoprirà in quella che sembrava apparentemente curiosità
l’ingiustizia, l’indifferenza, l’abbandono.
Cosa voglia dire esseri poveri e cosa essere ricchi, cosa significa che le circostanze hanno reso la tua vita una cavalcata a favore del vento e cosa una sconfinata salita, cosa sia la pace, e cosa la sua assenza.
Cosa voglia dire esseri poveri e cosa essere ricchi, cosa significa che le circostanze hanno reso la tua vita una cavalcata a favore del vento e cosa una sconfinata salita, cosa sia la pace, e cosa la sua assenza.
Sta tutto lì, in quello che era successo anni prima,
l’inizio di un cambiamento.
Ed è lì, quando un ricordo ritorna così,
Ed è lì, quando un ricordo ritorna così,
che incontri ciò che avevi visto tempo prima,
ma con la testa di chi ha visto tante volte la stessa immagine e solo allora, solo allora, ne ha capito il senso ed il significato.
Ed è lì, in quel preciso, straordinario, divino istante
Ed è lì, in quel preciso, straordinario, divino istante
in cui la conoscenza di un uomo si unisce
al ricordo di un bambino,
che decidi di cambiare…”
6 commenti:
Grande Peppe, davvero bello! :)
"ed era quello sguardo, che rese quel via vai insensato così particolare."
Bellissimo e vero!
LO sguardo dei bambini, forse perchè, come ha detto qualcuno, loro abitano nella casa del futuro, è sempre il più acuto e penetrante di tutti.
^_^
Complimenti,bravo.
straordianriamente bello, hai una scrittura delicata e dalla quale non sai cosa aspettarti mentre leggi. Così uno è costretto a leggere sempre quello che scrivi due volte...
O vedi dentro, o vedi lontano, o tutti e due...
sei già tra i miei preferiti nel blog e vedo che hai aggiunto anche me tra i tuoi...
beh, sono contenta!
bel post
Posta un commento