mercoledì 19 marzo 2008

IL CORAGGIO DI DIRE NO


Ernest Lee Jancke, sottosegretario alla marina e membro del Cio, il comitato olimpico internazionale, disse un giorno del novembre 1935 che nessun americano e nessun rappresentante di altri paesi poteva prendere parte ai giochi di Berlino senza dare un segnale forte di disprezzo verso il nazismo e la nascente repressione.
Nel frattempo, Hitler stava organizzando gli ultimi dettagli per i giochi olimpici di Berlino.

Nel luglio del 1936, Lee Jancke venne espulso dal Cio, per non aver rispettato lo spirito e l'etica olimpica, che prevedeva in quel caso la parziale adesione al nazionalsocialismo tedesco. Al suo posto venne eletto un tale Avery Brundage, che diede parere favorevole e disse che le Olimpiadi non avevano nulla a che vedere con la politica, e che lo sport e gli affari interni di uno stato devono rimanere distinti e separati.

Ernest Lee Jancke è l'unico membro del Cio nella storia che sia stato espulso dal comitato olimpico internazionale.

Mi pare di sentire le stesse cose oggi, parlando di Tibet e Cina, che la politica è una cosa e lo sport un'altra, che esistono questioni interne da rispettare ecc, come se le stragi e i massacri, se dentro i confini, con internet oscurato e senza possibilità di sapere in modo oggettivo, dovessero anche essere tutelate dalla privacy.

Con la speranza, che si rivelerà illusione (per gli interessi commerciali), che ci sia un altro Lee Jancke che abbia il coraggio e la dignità di dire che non ha senso che le bandiere del mondo sventolino in uno stato dove non ci può essere la libertà.

Peppe

4 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ipocrisia, allora come ora, regna sovrana. Si mmantnao di parole come sportività, rispetto dello spirito olimpico, ecc...
Dietro, solo squallidi interessi economici.

^_^

Crocco1830 ha detto...

37 miliardi di dollari di spese e utili previsti anche maggiori, hanno un peso da schiacciare qualunque etica sportiva e umana.

Anonimo ha detto...

..ipocrisia e denari ...uccidono ogni speranza di pace e giustizia ;-(

Anonimo ha detto...

La penso come te, lo considero molto disonesto affermare che la politica non c'entra nulla, quindi i morti in Tibet non significano niente? Dovremmo andare in Cina ridendo e giocando sopra quei cadaveri?
No, sono contraria alle Olimpiadi, non le guarderò, non acquisterò merce cinese, ma di certo purtroppo la nostra nazione parteciperà... interessi economici e politici troppo grandi, altro che.
Ciao Peps!