venerdì 7 marzo 2008

TRISTE

Va bene, da buon blogger posto qui una lettera che ho scritto nei giorni scorsi a diversi blog di diversi politici, e che è stata ovviamente cancellata.

Allora la metto qui, nel MIO spazio...


"La tristezza è quella sensazione mista di malinconia, nostalgia e un po’ di pessimismo.
Triste.
E’ la parola che mi viene in mente non per dire lo stato d’animo di oggi, ma la situazione dell’Italia.
Triste come la gente che lavora nelle fabbriche, nelle industrie, nei negozi, nei call center, per le strade, nella sicurezza e deve scendere ogni volta nelle piazze per mendicare un piccolo aumento di stipendio, a fronte di una classe politica come la vostra che invece si aumenta gli stipendi ben oltre quella che è l’inflazione.
Triste come i giovani che studiano nelle università (e ce ne sono che lo fanno per davvero) e non diventano ricercatori perché i posti sono già promessi a parenti e amici dell’uno o dell’altro e perché la burocrazia rende impossibile districarsi con trasparenza.
Triste come i giovani che lavorano con contratti a progetto o a tempo determinato, e che vorrebbero comprarla una casa e creare una famiglia, se ci fossero le condizioni. E che devono anche sentirsi dare dei bamboccioni da chi non sa neppure cosa voglia dire perchè non ci ha mai convissuto, con un contratto a progetto.
Triste come i vostri manifesti, che con l’occhio ingenuo potrebbero essere il frutto del lavoro di qualche buon umorista, mentre invece sono attentamente studiati da studi grafici e di comunicazione.
Con la promessa di CRESCITA, LAVORO, OCCUPAZIONE, MENO TASSE, DIRITTI, GIUSTIZIA, ma mai con una sana autocritica della vostra classe e dei vostri privilegi che vi rendono così distanti dalla vita della gente.
Mi mette tristezza pensare che mi parli di lavoro chi nella vita non ha mai lavorato davvero, chi pretende di insegnare l’uguaglianza sociale e di combattere la povertà e poi si veste da Valentino, chi si riempie la bocca di promesse e intanto appartiene ad un sistema che esprime il contrario di quel che grida nei microfoni.
Perché non bisogna abbassare le tasse, non bisogna aumentare i posti di lavoro, non è necessario gridare l’uguaglianza sociale: serve prima di tutto che voi siate uomini e donne di cultura che mettono a disposizione i talenti e le competenze per la gente.
Cosa che nessuno di voi, credo, fa veramente.
E chiamatela come volete. Disillusione, tristezza, malinconia, pessimismo, forse anche un po' rabbia. Che non può non venire guardando facce sorridenti e rassicuranti che promettono un futuro migliore.
Cominciate dal presente, cominciate dall’essere trasparenti e corretti, onesti e coerenti con quello che dite, leali e rispettosi verso chi ha un’idea contraria. A usare i mezzi di comunicazione non per demonizzare e filtrare, ma per informare.
E poi vedrete che non c’è bisogno di manifesti elettorali ovunque.
E’ la fiducia della gente, quella che manca.
E non la potete comprare, da destra come da sinistra come al centro, perché non è in vendita e perché mi dispiace ma non ce l’ha, un prezzo..."

Peppe

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto bella.
La classe dirigente italiana fa sinceramente schifo. Ed è strano, perchè se è vero, come dicono molti, che la Classe dirigente è lo specchio del paese, io invece, come te, vedo anche una grande fetta di persone in gamba, che si danno da fare, lottano, combattono e fanno BENE e nel RISPETTO di se stessi e degli altri il loro percorso di vita.

E penso che, forse, è nell'eccesso di disillusione e nella molto spesso descritta inclinazione italialiana al "particulare" (visto anche in positivo, come cura dei propri legittimi interessi) la causa di questa apaprente schizzofrenia.

In ogni caso, ribadisco, sapere che ci sono tanti giovani in gamba che si danno da fare e COMBATTONO mi fa sperare bene.
Anche se non ti nascondo (scusami se ti parlo da vecchio saggio, ma ho la mia età..) che non sarà una passeggiata la vostra (nostra) battaglia...
^_^
Mister X di Comicomix (travestito da saggio sciocco)

umanoideus ha detto...

La Grande illusione! Sono sempre i più furbi, i guappi, quelli furbi che sorpassano sulla corsia d'emergenza, quelli che sanno parlare solo di quello che fanno (male) spacciandolo come oro per la colettività, sono parassiti, sanguisughe disgustose, morbo infetto per il quale non so se esiste cura o se ne esisterà una domani. Sono quelli che ci rappresentano. Mi fanno soltanto schifo.

riccardo gavioso ha detto...

la lettera è davvero molto bella... forse troppo, visti i destinatari.
Per il resto non posso che quotare Carlo: io ammiro molto la tua voglia di lottare, e tu cerca di comprendere che dopo tanto tempo inizio a dubitare dell'arrivo dei Tartari.

Anonimo ha detto...

...bella e troppo scomoda per i destinatari.
bella perchè pura e vera.
bella perchè non c'è bisogno di strane parole,e di tanto rumore per far sentire un male comune...
bella e diretta.
bella e senza prezzo...
perchè oltre alla fiducia,la Verità un prezzo, non ce l'ha.
condivido a pieno.
un sorriso (che è una delle altre poche cose che non ha prezzo!)
vega

Crocco1830 ha detto...

Bravo Peppe. Davvero una bella lettera. Ma bisogna constatare che i casi sono due: o i destinatari non hanno voglia di ascoltare; o gli stessi destinatari devono fare finta di non ascoltare.
Due casi apparentemente simili, ma non uguali, ma con in comune la malafede dei destinatari.

Anonimo ha detto...

io e te abbiamo scherzato spesso sulla politica ma, come vedo, ciò che conta per entrambi è la serietà e la concretezza di quei volti che si spacciano per politici. Destra e sinistra non contano se il loro è un unico grande gioco a "ce l'hai" in cui si passano i problemi senza tentare di risolverli. Forse dovremmo fare qualcosa di più tutti quanti, forse dovremmo farci sentire anche se continueranno a cancellare le nostre lettere, proprio come hai fatto tu.
...ehi, non è che ci diventi rivoluzionario? ;))
chiara