martedì 9 settembre 2008

VEDERE. PENSARE. AGIRE.


Venerdì 25 luglio 2008

I banchi, la lavagna... è tutto pronto questa mattina, per il corso animatori.
Sono arrivati proprio in tanti, una settantina, per realizzare con noi questo piccolo sogno dell'Estate Ragazzi in questa terra di confine al centro del mondo.
Ci sono quelli dell'anno scorso, quelli che hanno iniziato con noi la primissima volta, e sono grandi abbracci, di quelli che significano che avevamo proprio voglia di vederci. Ci sono i nuovi, quelli che si sono uniti a noi quest'anno. Ci sono quelli che sono andati via, per il lavoro, per la scuola, che non saranno con noi ma che di certo si ricorderanno in qualche attimo di quest'estate dei loro bambini che giocano insieme.
Si parte. Argomento del giorno è la differenza tra il sistema repressivo e quello preventivo...
La lezione dura tre ore, più o meno: ciascuno di loro ha un quaderno, una biro e ascolta attentissimo ogni parola; ci diciamo i pilastri di un sistema preventivo, ci diciamo che l'animatore è un educatore, e dunque ha delle responsabilità verso i bambini, ci diciamo i tre passaggi guardare-pensare-agire...
[...]
E' bello vedere tutti questi volti attenti, tutti questi occhi che ascoltano. Saranno loro, i veri animatori, quelli che parlano la stessa lingua dei bambini, quelli che sono cresciuti nella stessa terra rossa. Per noi, è davvero bello pensare di essere arrivati fino qui, ad avere settanta potenziali educatori, a immaginare quanto sarà ancora più bello aspettare i bambini tra poco più di una settimana.
[...]
Pomeriggio con loro, tranquilli. Una partita a pallavolo con relativi tifosi, una passeggiata ad incontrare i bambini nel villaggio qui vicino per dire del "patronage" (ma lo sapevano già tutti...), poi a casa.
[...]
Argomento passaporti: domenica si dovrebbe partire per il Rwanda, venerdì dovrebbero essere pronti i nostri passaporti, sabato dovrebbero spedirceli... african time permettendo, si dovrebbe riuscire a partire...
[...]
In realtà aleggia un po' di preoccupazione da qualche giorno ed in particolare stasera: Eugy non sta molto bene e la mia schiena ha deciso di prendersi qualche giorno di riposo, così stasera niente stelle e niente passeggiata nel cortile.
Domattina si continua il corso, si parlerà della psicologia del bambino.

Sono già molti i bambini che arrivano, tanti mi chiamano per nome, qui e per la strada, ed è bello e nello stesso tempo emozionante sentirmi chiamare quaggiù; quel pezzo di cuore che è rimasto, evidentemente non è rimasto solo in camera mia...

Ho appena riletto la pagina di diario di questa sera. Certe volte mi pare d'essere banale, di limitarmi a raccontare cose e di sminuire in qualche modo la ricchezza di quello che sto vivendo. Dalla mia ho che l'africa, ed in particolare il Burundi, sono impossibili da riassumere...
Questa sera ho sentito dopo un bel po' i miei genitori. Mia mamma mi ha chiesto "Come va?"... Avrei voluto dirle un sacco di cose, di Maggie, di Bertrand, di Godefroid, dei bambini, di Henry, di me, di Pete, dello spettacolo di magia, della casa appena costruita, di un sacco di altri incontri.... mi sono limitato ad un banalissimo "Davvero bene, ti racconterò, saluta tutti!!"
Tipica banalizzazione occidentale...

Beh, buona notte, pensando ad una frase di Baricco di un libro che ho già letto ma che mi sono portato dietro lo stesso...

... La sera vado a letto e mi addormento.
E tu mi hai insegnato che questo vuol dire che sono in pace con me stesso.
Non c'è altro.
Questa è la mia vita.
Io lo so che non ti piace, ma non voglio che tu me lo scriva.
Perchè voglio continuare ad andare a letto, la sera, e addormentarmi.
Ognuno ha il mondo che si merita.
Io forse ho capito che il mio è questo qua.
Ha di strano che è normale..."


Notte

Peppe

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