mercoledì 10 settembre 2008

GIORNATA NO


Ngozi, sabato 26 luglio 2008

Giornata difficile, oggi, soprattutto per la salute.
Meno male che c'è anche Raymond con noi: lo abbiamo conosciuto ed incontrato qualche giorno l'anno scorso, abbiamo voluto fortemente che fosse parte del progetto di quest'anno, così da Roma (dove studia all'UPS) è arrivato fin qui per unirsi a noi: è un grande salesiano, un bravissimo animatore, parla il kirundi e l'italiano, ci aiuterà tantissimo e con Henry formano una coppia molto bella davvero.
Dicevo della salute: oggi un po' così, le pastiglie antidolorifiche che prendo da quattro giorni non hanno nessun effetto, la schiena è ogni giorno messa un po' peggio, stamattina l'ho dovuta mio malgrado passare seduto, senza possibilità di alzarmi. Giusto un salto di là, al corso animatori.
Ha parlato Henry, sulla psicologia del bambino.
Un saluto veloce agli animatori, due battute, poi in casa.
Nemmeno Eugy sta bene: stanotte ha avuto la febbre molto molto alta, e siccome è un sintomo della malaria, abbiamo deciso con Raymond di portarla in una clinica privata qui vicino per fare gli esami del sangue e decidere di conseguenza il da farsi.
Nella tarda mattinata, quando è andata a ritirarli, sono andato anche io, a fare una visita alla schiena...

Dottore, quando mi viene in Italia faccio le iniezioni di una medicina che si chiama Muscoril...
Io non so fare queste iniezioni, mi dispiace, posso aiutarti con delle pastiglie e una pomata, starai meglio vedrai...

Vada per le pastiglie e la pomata...
Eugenia non ha la malaria, sospiro di sollievo per tutti...

Pomeriggio tranquillo. Tra i tanti bambini che sono venuti in questo grande cortile è passato anche Bertrand oggi, così sono stato seduto sul piccolo muretto non potendo fare altro, a guardarli correre, inseguirsi, fare le capriole aspettando il voto... Mi da un sacco fastidio essere fuori uso, vorrei come tutti i giorni prendere in braccio i bambini, giocare a fare le capriole con loro, farli girare in aria, organizzare la partita con il pallone di pezza e i legni al posto dei pali della porta.
Poi sono arrivati tanti altri bambini, e il muretto si è riempito e la giuria è diventata più numerosa di quella di un grande show.
E' una povertà disarmante, quella di questa terra: i vestiti mancano, i piedi sono in condizioni inguardabili, quasi tutti hanno le pulci, eppure non c'è disperazione, in questa miseria, ma speranza, voglia di giocare e di correre anche con la pancia vuota... è disarmante tutto questo, è uno schiaffo continuo al mio essere occidentale, al venire da una terra che ogni sabato sera butta dai supermercati bancali interi di cibo scaduto solo da un giorno, da un posto in cui le scarpiere sono piene di paia di scarpe e gli armadi straripano di vestiti. Da una terra dove ad ogni festa di compleanno che ho animato, venivano buttati via vassoi di cibo, dove ad ogni matrimonio in cui sono stato invitato, dopo il buffet e l'antipasto i piatti vengono portati via pieni di cose da mangiare...
[...]
Non ci credo, mi è arrivato un messaggio del servizio free-sms di vodafone, anche qui...!!!!! : il Milan ha comprato Ronaldinho per 24 milioni di €, festa al suo arrivo in aereoporto...
Lo leggo mentre guardo i bambini fare le capriole e guardare subito per vedere il voto che gli do, e mentre due cuccioli di uno o due anni appoggiati su di me guardano lo schermo del telefonino (un normalissimo Nokia) come fossi ancora di più un extraterrestre. E penso che cosa si potrebbe fare, con 24 milioni di €, qui. Si potrebbe prima di tutto ridare dignità all'infanzia, far sì che i bambini possano essere davvero bambini, poi ci sarebbe l'acqua per tutti, e magari un piccolo ospedale... e le cisterne, e un generatore di corrente... e le scuole...

Raymond, in Italia ci hanno regalato delle magliette, come possiamo fare per dargliele?
Prendi i bambini quando li vedi, portali in casa, dagli i vestiti, e mandali a casa...

Bertrand era l'ultimo ad andare a casa, oggi.

Così gli ho dato una maglietta dell'Italia che mi hanno regalato tra le altre dalla Noi Torino, un sorriso, e un arrivederci al giorno dopo.
Mi ha chiesto una foto con la maglietta nuova così gliel'ho scattata. Quando capiterà di nuovo di dare i vestiti nuovi a qualche bimbo, beh ecco, questo è uno di quei momenti che non verrà né ripreso né fotografato, praticamente mai.
[...]
Domani si parte per il Rwanda. Pete non verrà, è stato già difficile avere i nostri passaporti (che sono arrivati solo oggi in un pulmino postale improbabile su cui viaggiavano persone, galline, caprette-futuri-spiedini, caschi di banane...), figurarsi per lui che è burundese di nascita...
Stasera una piccola riunione sul programma per il Rwanda, ci seguiranno Remy e Celestine, li conosceremo domani, anche se Remy lo abbiamo già conosciuto di sfuggita a Ruyjgi... e stasera, dorme qui al Liceo don Bosco anche l'ispettore dei salesiani per la regione dell'Africa Grandi Laghi; mi ha chiesto di fargli vedere qualche gioco di magia, così ci siamo divertiti un po'.
Partiremo con lui, probabilmente sarà un po' più semplice passare la frontiera.
E si riparte. Torneremo qui tra quattro o cinque giorni, ma questa volta insieme con gli altri, e allora si comincerà a usare il sistema preventivo ogni secondo sulla terra rossa e sull'erba di questa collina.

L'ultimo pensiero di stasera è per la mia schiena, e mannaggia ci ho messo due ore a scrivere questa pagina di diario perché neppure riuscivo a stare seduto: hai una notte per risistemarti, guai a te se domani non mi fai partire...

Notte

Peppe

1 commento:

Anonimo ha detto...

è un diario bellissimo,complimenti.
hai talento a scrivere le cose, e probabilmente ne avrai anche a viverle. deve essere stato straordinarioper te e per i tuoi compagni di viaggio, ai quali si vede che vuoi molto bene.loleggerò con piacere, passo dopo passo.
Inrealtà, ti ho conosciuto ad un campo animatori di quattro anni fa,ma dubito che tu ti possa ricordare!
un abbraccio grande grande
francesca